Con il termine “iperuricemia“, ci rifermiamo ad una condizione particolare che prevede un elevato livello di acido urico all’interno della circolazione sanguigna. L’acido urico consiste in un prodotto di scarto derivante dal metabolismo delle purine, molecole rappresentanti una delle basi azotate che costituiscono il nostro DNA, a sua volta presente all’interno di ogni nostra singola cellula.
Dunque, le purine sono di base presenti nel nostro organismo. Inoltre, possono essere anche introdotte con l‘alimentazione. Di conseguenza, i continui processi digestivi di questi cibi ricolmi di purine, portano ad un aumento della concentrazione di acido urico nel sangue. Livelli troppo elevati di questo acido potrebbero causare dei seri danni all’organismo, dunque è necessario che si prendano misure cautelari, a partire proprio dall’alimentazione.
Uricemia ed iperuricemia
La concentrazione di acido urico nel sangue prende il nome specifico di “uricemia“. Valori normali di tale concentrazione sono compresi tra: 3.7-8.0 mg/dl negli uomini e 2.7-6.1 mg/dl per le donne. Inoltre, si consideri che la maggior parte di questa sostanza viene filtrata dai reni ed espulsa tramite le urine. La restante parte permane nell’intestino, in cui i batteri la scindono in sostanza di scarto, eliminata successivamente con le feci.
La condizione con cui la concentrazione di acido urico nel sangue è troppo elevata, prende il nome di iperuricemia. Essa è dovuta ad un’incapacità del corpo di riuscire a smaltire velocemente questa alta concentrazione di acido urico. A sua volta, potrebbe determinare gravi patologie, come ad esempio una condizione conosciuta come gotta.
Cosa mangiare nei casi di uricemia alta:
Come detto in precedenza, parte dell’acido urico si forma anche a seguito del cibo introdotto. I cibi che sono altamente ricchi di purine, sono principalmente rappresentati da: la carne, il pesce, i fagioli secchi e la birra. Per tale motivazione, è necessario sapere quali siano, invece, i cibi adatti da mangiare in caso di iperuricemia. Ecco una lista dei cibi a basso contenuto di purine:
- Latte, formaggi, yogurt e derivati;
- Uova;
- Pane, pasta, riso ed altri cereali non integrali;
- Barbabietole, bietole, broccoli, carciofi, cardi, carote, cavolini di Bruxelles, invidia o scarola, insalata, lattuga e pomodori, rape e zucca;
- albicocche, arance, kiwi, mele, melone, pere, pesche, ciliegie e fragole;
Oltre a questi cibi identificati come “a basso contenuto di purine”, ci sono anche quelli con un “medio contenuto di purine“. Ovviamente, per ridurre efficientemente il rischio di iperuricemia è necessario valutare bene cosa mangiare, anche grazie all’aiuto professionale di un medico specializzato nel trattamento di queste determinate patologie metaboliche.
Come anticipato in precedenza, la continua presenza di una concentrazione troppo elevata di acido urico potrebbe portare a determinate patologie più gravi, in primis la gotta. Quest’ultima è dovuta proprio ad una eccessiva concentrazione di quelli che sono definiti come cristalli di urato nei tessuti, elementi che causano un fortissimo dolore alle articolazioni con conseguente riduzione delle capacità motorie.