I diabetici possono mangiare l’anguria? Ecco la risposta

Tutti noi, in estate siamo alla continua ricerca di alimenti freschi che ci diano un po’ di tregua rispetto al caldo eccessivo. I più attenti alla linea ed al peso forma, tenderanno a consumare principalmente la frutta, tra cui l’anguria. L’anguria rappresenta uno degli alimenti vegetali principali della stagione estiva.

Essa è così particolarmente amata per il suo alto contenuto di acqua, che riesce a donare un buon grado di idratazione durante le giornate più calde. Ma soprattutto, è amata per il suo sapore particolarmente dolce, dovuto agli zuccheri di origine vegetale in essa presenti. Data la presenza di zuccheri, ci si chiede: ma i diabetici possono mangiare l’anguria?

L’anguria: descrizione e contenuto nutrizionale

Definita anche come cocomero, oppure botanicamente parlando come Citrullus lanatus, l’anguria nasce da una pianta appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae, con delle radici originarie fondate dell’Africa tropicale. Si tratta di una pianta dalle caratteristiche annuali ed è costituita da un fusto erbaceo e foglie trilobate. Ciò che noi comunemente mangiamo di essa, è il suo frutto.

Per essere più specifici possibile, il cocomero è una falsa bacca caratterizzata da una superficie esterna liscia, non troppo spessa ma resistente. Il suo interno prevede una polpa di colore rosso, nella quale distinguiamo facilmente dei piccoli semi di colore nero, che sono comunque leggermente più grandi rispetto agli altri piccoli semini di colore bianco e beige.

Il rapporto tra anguria e diabete:

Grazie al suo elevato contenuto di acqua, di elementi antiossidanti e di vitamine appartenenti ad i gruppi A e C, l’anguria possiede sicuramente degli effetti benefici sotto il punto di vista nutrizionale. Ciò che potrebbe causare problemi alle persone affette da diabete, è l’indice glicemico dato dagli zuccheri di origine naturale. Tuttavia, l’anguria può essere mangiata se si ha il diabete ma solo prendendo delle misure preventive:

  • Basso indice glicemico (IG): il suo IG non è così tanto elevato da poter avere un impatto drastico sui livelli di glucosio nel sangue. Ciò non significa assolutamente che se ne possa fare un consumo spropositato.
  • Moderazione: quando ci cibiamo, la moderazione è sempre la chiave di tutto. Se si desidera consumare l’anguria, ma si soffre di diabete, un consiglio semplice ma ottimo è di concedersi una porzione moderata, che tipicamente non dovrebbe superare i 130-150 grammi.
  • Mangiare a stomaco vuoto: nel caso in cui si soffra di diabete, mangiare l’anguria a stomaco vuoto non risulterebbe poi così benefico. Quando nello stomaco non abbiamo nulla, esso è più propenso ad assorbire facilmente i primi zuccheri introdotti. Pertanto, si potrebbero verificare dei picchi glicemici molto dannosi per chi soffre di questa patologia metabolica.

Nonostante il diabete, scegliere di integrare l’anguria nella propria alimentazione rappresenta una scelta molto valida sotto il profilo nutrizionale. Già solo la sua enorme quantità di acqua e di vitamine, permette di ottemperare a due delle esigenze richieste di base dal nostro organismo: una giusta idratazione ed una giusta integrazione vitaminica.

In conclusione, le persone diabetiche possono procedere al consumo di anguria, ma con le giuste precauzioni quali: moderazione e soprattutto porzioni ridotte e non quotidiane. Ovviamente, questi sono soltanto dei consigli, ma solo un medico specializzato quale biologo nutrizionista o dietista, può dare delle indicazioni precise e soggettive in merito al rapporto tra il consumo di anguria e di diabete.

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