Arrostita, in padella, al sugo: la carne si può cucinare in tantissimi modi differenti e sarà sempre deliziosa al palato di coloro che ne sono amanti. La carne, infatti, è uno degli alimenti più consumati e prediletti nel mondo intero. Ne possiamo distinguere due tipologie: la carne rossa e la carne bianca.
La carne rappresenta, senza alcuna ombra di dubbio, la fonte principale di proteine di cui ci avvaliamo con le nostre abitudini alimentari onnivore. Chiaramente, esistono altri stili alimentari, quali la dieta vegetariane e la dieta vegana, che non prevedono un consumo di carne. Dunque, l’apporto proteico prevede alimenti sostitutivi, come ad esempio i legumi.
Ecco quante volte si può mangiare la carne in una settimana
L’OMS, che è l’acronimo di Organizzazione Mondiale della Sanità, ha dato delle specifiche indicazioni riguardo alla frequenza di consumo della carne di origine animale. Siccome pare che sia stato identificato un consumo massimo di 500 grammi di carne a settimana, il consumo ideale si aggirerebbe tra le 3 e le 4 volte settimanali.
Entrando nello specifico, l’ideale sarebbe consumare 3 o 4 porzioni di carne da 100 grammi l’una, alternando la carne rossa e la carne bianca. Non sono comprese le carni processate per le quali, invece, l’OMS ha consigliato di non superare il consumo di 1 o 2 volte a settimana, con porzioni di circa 50 grammi massimo.
Tipologie di carni:
La carne fa parte di un regime alimentare onnivoro. Nonostante la continua diffusione delle diete vegetariane e di quelle vegane, in Italia il 92% della popolazione continua a mantenere uno stile alimentare onnivoro, che come ben sappiamo, trova fondamento anche nella classica dieta mediterranea, all’interno della quale anche la carne è colonna portante. Di carni ne possiamo distinguere tre tipologie principali:
- Carni rosse: di cui fanno parte le carni bovine, suine, di agnello. Molto ricca di proteine e soprattutto di ferro. È consigliato farne un consumo ridotto poiché se mangiata in quantità eccessive potrebbe causare problemi all’apparato cardiovascolare.
- Carni bianche: di cui fanno parte il pollo, il tacchino e la carne avicola in generale. Si considera più salutare di quella rossa poiché più magra e con un ridotto contenuto di grassi saturi.
- Carni processate: wurstel, salumi, salsiccia. Si tratte di carni che hanno un subito un processo di lavorazione che le ha portate a trasformarsi prima di essere consumate. Questo processo causa un arricchimento in termini di acidi grassi saturi, del contenuto di sale e dei conservanti ed additivi.
In una alimentazione sana ed equilibrata, la carne riesce sicuramente ad apportare dei benefici. Essi sono riscontrabili soprattutto nei casi si pratichi attività fisica sportiva, in quanto il ferro presente al suo interno facilita l’ossigenazione dei tessuti corporei, rendendo più qualitativa la prestazione sportiva. Senza contare che le proteine sono anche associate alla crescita muscolare.
Ovviamente, come abbiamo visto e come vale per qualsiasi altro alimento, la chiave di tutto è la moderazione. È sempre bene praticare un consumo adeguato e mai eccessivo dei cibi che decidiamo di voler consumare. Dunque, abbiamo riscontrato che la carne non è così dannosa quanto si poteva pensare giusto qualche anno fa!