Acqua e miele risulta essere un rimedio naturale per vari malanni, ma anche da solo questo elemento zuccherino realizzato dall’operoso lavoro delle api ha indubbiamente tante qualità al punto da essere considerato un vero e proprio tesoro in ambito alimentare. Gli antichi considervano il miele alla stregua di una medicina ancora prima di considerarlo un prodotto pari al cibo.
Il miele è sostanzialmente zucchero naturale misto ad acqua, ma una soluzione composta proprio da miele ed acqua, quindi identificabile come bevanda può aiutarci a combattere e quindi contrastare la glicemia alta? La risposta può essere si, anche se unicamente utilizzando una metodologia specifica di comportamento. Come ridurre la glicemia con acqua e miele?
Prodotto benefico
Il concetto in questione sembra una sorta di controsenso se si osserva la composizione del miele: è infatti un prodotto che viene trasformato nella sostanza vischiosa e molto dolce dalle api che utilizzando un enzima che è presente nel loro organismo permette di convertire il nettare e la melata dei fiori in un prodotto alimentare che è amatissimo anche dalla specie umana.
Il miele infatti viene spesso preferito allo zucchero per un motivo molto semplice quanto logico: essendo totalmente di provenienza naturale non contiene elementi raffinati, ed è sostanzialmente composto da glucosio, saccarosio e acqua, oltre a vari amminoacidi, sali minerali e numerose vitamine, anche per questo ha un indice glicemico inferiore rispetto allo zucchero.
Miele anti iperglicemia
Questo significa che a parità di quantità e peso, il miele è meno impattante sulla glicemia che come si sa è una forma di valore effettivo che va ad influire su vari ambiti del nostro organismo: chi non soffre di iperglicemia non ha difficoltà a tenere a bada gli eccessi ma al contrario chi ha questa tendenza dovrebbe evitare i “picchi glicemici” condizione che può essere portata avanti con alcuni consigli.
- Acqua e miele sia calda che fredda è una buona alternativa alle bevande zuccherate per chi soffre di glicemia
- In modo particolare conviene legarne l’utilizzo al contesto prima dei pasti principali
L’assorbimento di elementi come il fruttosio da parte dell’intestino è un valido alleato rende il miele molto più adatto alle bevande con la presenza di elementi chimici e fortemente lavorati, grazie alla maggior facilità di essere riconosciuto come utile: il problema dello zucchero è che sostanzialmente per buona parte viene considerato “meno utile” proprio di elementi come il miele.
Conviene però non eccedere nel consumo di miele, che assieme all’acqua può favorire anche la circolazione sanguigna e rinforzare il sistema arterioso oltre a ridurre la pressione, un limite di 50 o 60 grammi di miele al giorno costituisce un limite importante da tenere sotto controllo anche per evitare un apporto calorico decisamente eccessivo.