L’aceto balsamico è una variante alla ricetta tradizionale che molte persone preferiscono perché più gustosa e dal sapore più intenso. Il suo gusto può non piacere a tutti, ma possiamo descriverlo come travolgente e stuzzicante, in quanto in grado di esaltare qualsiasi portata alle nostre papille gustative. Al giorno d’oggi si tratta di un condimento molto apprezzato ed è per questo che molte cucine lo adottano con consuetudine.
Come tutti gli alimenti e i condimenti però, anche l’aceto balsamico presenta qualche insidia poiché laddove non curato alla perfezione e non trattato a dovere potrebbe arrivare ad avere degli effetti negativi sulla salute di chi lo consuma. Proprio per questa ragione non bisogna mai usare questa marca di aceto balsamico poiché si rivela essere una delle più scadenti in commercio.
Che cos’è l’aceto balsamico?
L’aceto balsamico è un tipo di condimento che può essere utilizzato per dare un sapore elettrizzante ai secondi piatti di carne e pesce, ma anche a contorni come insalate e verdure. Solitamente si tratta di un prodotto che viene realizzato quasi esclusivamente nelle province di Reggio Emilia e Modena, anche se poi con il passare del tempo sono tante altre le aziende che si sono appropriate di questa ricetta misteriosa.
Per questa ragione è possibile imbattersi in diverse varianti dell’aceto balsamico, il quale si distingue da quello tradizionale principalmente per la consistenza leggermente più densa e per il colorito bruno. L’elemento a dare più valore al prodotto è proprio il mosto dell’uva che viene cotto e poi lasciato invecchiare fino a quando assume il suo sapore pungente e tradizionale. L’aceto balsamico più famoso è proprio quello di Modena che si distingue per acidità e per un sapore molto aspro ed intenso.
Non comprare questo aceto balsamico: è scadente
Come abbiamo detto prima, sono davvero tante le aziende che hanno deciso di replicare questo prodotto pur non essendo in possesso delle dovute competenze per farlo. Questo è un grande rischio per un prodotto come l’aceto balsamico, poiché non solo si va a macchiare la nomea del bene ormai diventato famoso a livello nazionale e internazionale, ma si rischia di innescare delle problematiche di salute, in quanto gli ingredienti scelti non sono di qualità. Bisogna quindi evitare di acquistare l’aceto balsamico se:
- Ha un cattivo odore anche quando viene appena aperto
- Una volta versato appare troppo liquido
- È privo dei marchi DOP o IGP
In linea di massima, quindi, un cattivo aceto balsamico si distingue in quanto sa di vecchio già quando tentiamo di aprirlo per la prima volta, poiché quando è stato imbottigliato non sono state seguite le corrette procedure per farlo nella maniera più indicata. Un altro elemento che può farci intuire la bassa qualità del prodotto è da imputare alla troppa liquidità dello stesso poiché l’aceto balsamico per essere buono deve essere leggermente denso.
Deve poi venirci un grande dubbio se sull’etichetta non troviamo marchi come DOP o IGP poiché si tratta di alimenti di eccellenza che vengono controllati e prodotti all’interno di atmosfere ben protette. Se riscontriamo questi tre elementi o anche uno solo di questi è bene indirizzare il nostro acquisto verso altri prodotti poiché potremmo prendere un grosso abbaglio.