Come mangiare avocado: ecco la risposta

Mangiare l’avocado è qualcosa di sempre più comune, si tratta probabilmente del frutto più “cool” e quindi di maggior tendenza a causa soprattutto di fattori molto specifici, tanto da modificare addirittura parzialmente le economie in uscita dei paesi che solitamente hanno la produzione. Non è però così banale chiedere o chiedersi come mangiare avocado e quale sia il procedimento ideale per farlo correttamente.

Riconoscibile dal tradizionale grosso seme centrale, l’avocado oltre al tradizionale consumo “da solo” come un tradizionale frutto può essere mangiato in tanti altri modi, ed è questa duttilità una delle qualità che lo hanno reso così virale e diffuso anche grazie ad internet, ed in ricette dall’elevato tasso “salutista” almeno in teoria.

Frutto “trend”

L’avocado è un frutto decisamente conosciuto ed antico, originario della zona centrale del continente americano, zona del mondo che ancora oggi è quella maggiormente indicata alla produzione su vasta scala del frutto che ha bisogno di un habitat specifico per poter svilupparsi in modo da concepire frutti, condizione quindi non è semplice.

Negli ultimi anni in particolare, complici anche fattori come i social media e le numerose diete, è cresciuto esponenzialmente il consumo e quindi la richiesta commerciale dell’avocado, che trova spazio anche nel nostro paese in particolare presso chi ha bisogno di un pasto dalla buona capacità saziante, dal sapore particolare e dalle ottime proprietà nutritive. Ma come mangiarlo?

Come mangiarlo?

A colazione, pranzo e cena, esistono tantissime applicazioni e ricette, anche da integrare nelle preparazioni a mo di snack vero e proprio, condizioni che rendono l’avocado anche molto nutriente, grazie all’apporto di elementi come sali minerali e vitamine, unite ad un basso valore calorico e dall’assenza pressochè totale di grassi:

  • A colazione possiamo associarlo al pane tostato ed alle uova, sode o strapazzate (il famoso avocado toast)
  • Può essere associato al tonno o al salmone fresco, in tartare o insalate
  • Associato alla pasta ma anche al riso, unito ad esempio ai pomodori o ad alcuni legumi
  • In numerosi dolci ad esempio associato al cioccolato ed a frutta non eccessivamente acida
  • Per la creazione del famoso guacamole

Importante ricordare che l’avocado va mangiato ed utilizzato sempre crudo, qualsiasi forma di cottura lo rende estremamente amaro e meno digeribile oltre che meno “utile” per la salute dell’organismo, però può essere facilmente legato a qualsiasi forma di condimento dalla frutta secca addirittura alla carne, gli abbinamenti sono infiniti o quasi.

Scegliere l’avocado è importante anche a partire dall’aspetto: se è troppo duro premendolo con forza, non è buono, dovrebbe fare un po’ di resistenza ma comunque non apparire troppo duro, il picciolo dovrebbe staccarsi facilmente, è sintomo di una buona maturazione. Un altro trucco è scuoterlo e tenerlo vicino all’orecchio, se il nocciolo “sbatte” leggermente, è maturo al punto giusto.

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