Il prosciutto crudo è uno dei prodotti derivanti dalla carne maggiormente “italiani” e simbolici per la cultura del nostro paese, anche questo rientra però tra gli alimenti dividono molto le opinioni in fase nutrizionale tra chi lo considera migliore rispetto ad altri insaccati e chi invece ha una una idea diversa e non ha esattamente una considerazione positiva. Il prosciutto crudo in modalità giuste però può entrare in una dieta.
Quanto prosciutto crudo possiamo consumare se siamo a dieta? E quale tipologia è da scegliere? Lo scopriremo nelle prossime righe, condizionate anche da un apparato di informazioni facile da capire, anche se realmente questo insaccato può essere considerato “buono” per una dieta non troppo carica di calorie, condizione frequente al giorno d’oggi.
Insaccato famossissimo
Il prosciutto crudo oltre a quello cotto identifica quasi la metà dei prodotti insaccati venduti nel nostro paese, nonchè una delle tipologie più amate in senso generale, ma che spesso dividono le opinioni ed i gusti: quale fa effettivamente meno male tra le due varianti o comunque è migliore all’interno di una dieta?
In entrambi i casi il prosciutto costituisce una buona qualità di taglio animale, si tratta in tutti i casi di carne suina opportunamente selezionata, che ha un ottimo apporto di proteine, ferro ed altri sali minerali piuttosto digeribili, inoltre la carne suina costituisce un tipo di variante rossa generalmente meno “problematica”.
Quale scegliere tra crudo e cotto?
Ma quale versione preferire in una dieta tra il crudo ed il cotto? In realtà non è semplicissimo da capire in ogni situazione, dipende da varie condizioni, ad esempio il periodo di stagionatura, quella del suino ma anche il contenuto di sale ed il taglio, però esistono alcune cose da considerare, ad esempio:
- Entrambi sono ricchi di proteine, mediamente il crudo ne contiene circa il 15 % in più
- Il cotto appare leggermente più digeribile ed è più adatto ad esempio per i più piccoli
- I livelli di grassi sono simili ma il crudo ha preferibilmente quelli insaturi in quantità maggiori
In definitiva sono abbastanza sovrapponibili, anche se il crudo spesso ha una capacità saziante maggiore, bisogna però evitare il consumo eccessivo soprattutto in caso di pressione alta e colesterolo in eccesso: da solo il prosciutto non fa neanche ingrassare ma va consumato responsabilmente soprattutto se si fa ricorso ad una dieta.
Il consumo giornaliero a dieta di prosciutto crudo è di 50-60 grammi avendo cura di eliminare possibilmente una buona quantità di grasso che oltre ad essere ovviamente più “pesante” da digerire è anche una delle sezioni che contiene la percentuale di sodio maggiore (che incentiva la pressione alta, da evitare in caso di ipertensione).